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QA turismo cultura & arte-WHAT IF: un museo temporaneo di realtà virtuale

14/01/2020 Lorenzo Maria Lucenti

“WHAT IF. La riproducibilità tecnica nell’epoca dell’opera d’arte” è il museo temporaneo di realtà virtuale allestito al Vitruvio Virtual Museum, in occasione di Arte Fiera 2020. Sarà possibile visionarlo dal 23 al 26 gennaio, allocato presso i nuovi spazi di VRUMS – Virtual Realty Arts Rooms (Via Zaccherini Alvisi 8, Bologna).

«L’esposizione – ha spiegato la curatrice Eleonora Frattarolovuole fare il punto della situazione sulle potenzialità e lo sviluppo della realtà virtuale in campo artistico (dal cinema, all’architettura, alla pittura) attraverso opere che configurano realtà sorte nel passato, o proiettate nel futuro, in mondi fantastici, frutto di immaginazioni totalizzanti».

Al centro di tutto c’è l’esperienza virtuale, che può essere vissuta in prima persona. Il museo temporaneo ospita cinque opere che forniscono questa esperienza: What if, che dà il nome all’esposizione, Synapse, Casa DO UT DO, Casa Malaparte e Tributo a Freak Antoni. Ad eccezione di What if, tutte le altre opere sono state già esposte in alcuni dei musei italiani.

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Bioconsolidamento, batteri per il restauro – Il Giornale del Restauro e del Recupero dell’Arte

Definizione e nuove frontiere di una particolare ed innovativa modalità di consolidamento, cioè di quella […]

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Imago splendida. Capolavori di scultura lignea a Bologna dal Romanico al Duecento | Eventi e mostre | Musei Civici d’Arte Antica | Iperbole

La mostra organizzata presso il Museo Civico Medievale, in collaborazione con la Curia Arcivescovile di Bologna, l’Università di Bologna e la Fondazione Giorgio Cini di Venezia è incentrata sull’affascinante e poco studiata produzione scultorea a Bologna tra XII e XIII secolo. L’esposizione, curata da Massimo Medica e da Luca Mor, è l’occasione per presentare per la prima volta alcuni rarissimi capolavori lignei della città, alcuni dei quali restaurati per l’occasione.

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QA turismo cultura & arte-Ritrovato in Egitto il libro illustrato più antico al mondo

06/01/2020 Federica Giosi

[…] Si tratta di un testo funebre, una guida topografica che mostra i due percorsi, ricchi di ostacoli, uno via terra e l’altro via fiume, che lo spirito del defunto doveva intraprendere per approdare al cospetto di Osiride, sovrano e giudice supremo del regno dei morti. Il testo è inciso sulle pareti di legno del sarcofago per essere letto dal defunto durante il suo viaggio. Possiede una duplice natura storico-ritualistica, non serviva solo a condurre il defunto nell’aldilà, ma a proteggerlo da ogni sorta di minaccia presente negli inferi. Insomma, un misto tra racconto d’avventura e “formula magica” rituale.

Gli antichi egizi erano ossessionati dalla vita in tutte le sue fasi (e la morte era nuova vita), non c’è da stupirsi dunque della necessità di una guida, come questo libro, per attraversare l’odissea purgatoria che li avrebbe attesi dopo la morte terrena. […]

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A Trieste una grande antologica dedicata ai mondi impossibili di Escher

Fino al 7 giugno 2020 il Salone degli Incanti di Trieste ospita una grande antologica dedicata a Escher con circa 200 opere

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L’emozione del Guercino e del suo dramma sacro, nella sua Cento

Il Guercino teneva molto a questa chiesa, e lo stesso legame è quello che la unisce agli abitanti di Cento. Che dal 2012 però non vi possono più entrare: duramente colpita dal sisma che, nel maggio di quell’anno, ha squassato le province di Modena, Ferrara, Mantova e Rovigo, la chiesa del Rosario da quell’anno non è più agibile, né ancora si riesce a immaginare una data a partire dalla quale i centesi potranno tornare a vederla aperta e in attività. Nel frattempo occorreva tuttavia agire per far sì che almeno le opere conservate al suo interno non fossero celate alla vista di cittadini e forestieri: Cento si rispecchia nel Guercino, il pittore è il nume tutelare di questa città, è un luminoso faro della comunità, gli abitanti lo considerano una specie di patrono laico e non ufficiale. Mossi da questa consapevolezza e dall’amore nei confronti del loro grande artista, i centesi, dopo il terremoto dell’Emilia, sistemate le persone e avviata e condotta a buon punto la ricostruzione, hanno lavorato per dar finalmente accoglienza a ciò che fin dalle prime scosse non era più dato vedere: le opere del Guercino che si trovavano negli edifici sferzati dai movimenti della terra. Sette anni più tardi, trovata una sede adatta, ovvero la settecentesca chiesa di San Lorenzo, trasformata per l’occasione in Pinacoteca, i dipinti di Giovanni Francesco Barbieri sono nuovamente visibili, e ciò ch’era un tempo nei musei e nelle chiese della città adesso forma il percorso della mostra Emozione barocca. Il Guercino a Cento, allestita nella nuova “Pinacoteca San Lorenzo” e nella Rocca di Cento, e curata da Daniele Benati.

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